Un hot-spot gratuito per gli avventori, visite guidate per scuole e turisti, un bookshop e un servizio di ristorazione che ospiterà delle performance dal vivo. È tempo di grandi cambiamenti per il Teatro Vittorio Emanuele, che nel giro di un paio di mesi intende creare un vero e proprio microcircuito economico e di promozione turistico-culturale che riqualifichi anche l’adiacente isola pedonale (che isola pedonale non è). Un progetto che prenderà il via la prossima settimana con la pubblicazione di tre bandi di gara per l’affidamento e la gestione degli spazi, a partire proprio dal bar (chiuso da tempo) che si affaccerà sulla confinante via Laudamo e ospiterà da maggio in poi 12 caffè-concerto. I locali della caffetteria, restaurati qualche anno fa, sono collocati al piano terra del Teatro, in uno spazio autonomo di 60 metri quadrati adiacente l’ingresso principale.
L’obiettivo – spiega il presidente dell’Ente Luciano Fiorino – è quello di rendere il principale teatro cittadino un centro nevralgico della cultura, ma anche un luogo aperto da vivere tutto il giorno, al di là delle rappresentazioni in scena sui palchi, partendo dall’esperienza di Open Theatre presentata lo scorso autunno.
“In quest’ottica – prosegue Fiorino – saranno avviati nei prossimi mesi i servizi di hot-spot gratuito per gli avventori, di visite guidate animate per scuole e turisti (come già sperimentato con successo), di bookshop e ristorazione con performance dal vivo. In particolare, la caffetteria troverà sbocco anche sulla via Laudamo e, anche in tal senso abbiamo già formulato una richiesta di ripristino della chiusura veicolare affinché la strada possa ospitare eventi ed essere vissuta quotidianamente dai cittadini”.
Uno dei nodi cruciali per la realizzazione del progetto è proprio la via Antonio Laudamo: chiusa al traffico nel 1996 ai tempi dell’amministrazione guidata da Franco Providenti, è tecnicamente una strada chiusa al traffico ma non un isola pedonale. A spiegarlo è il dirigente alla Viabilità del comune di Messina Mario Pizzino, interpellato sulla questione qualche tempo fa: “La via è stata chiusa con un’ordinanza sindacale e non con un provvedimento di giunta, come è necessario amministrativamente per le isole pedonali”. Sebbene il cartello all’ingresso della stradina reciti proprio “Area pedonale”. “Il cartello non è corretto – specificava Pizzino – intendiamoci, gli effetti sono gli stessi, le auto non possono accedervi, ma il cartello non è quello adatto”.
Fino a qualche mese fa, ad impedire l’ingresso delle auto c’erano delle colonnine con una catena, regolarmente spostate per far spazio alle macchine. Ora nemmeno quelle. “Le colonnine sono state rimosse perché lo hanno chiesto per il Giro d’Italia – spiega il dirigente – ma che ci siano o non ci siano non è rilevante: lì c’è un divieto di accesso, con le auto non ci si deve entrare”.
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