Il Massimo insiste sul Giambrone-bis

 Come alla fine di una grande aria, il consiglio di indirizzo del Teatro Massimo concede il bis: conferma all’unanimità di Francesco Giambrone a sovrintendente e tanti saluti ai motivi di opportunità sulla parentela col vicesindaco.

Il secondo round della sfida Palermo- Roma innescata dai dubbi del ministro della Cultura Bonisoli, che aveva invitato il cdi a riflettere sull’opportunità di confermare il fratello del vicesindaco, si è chiuso con cinque voti su cinque a favore di Giambrone. Un risultato che con ogni probabilità porterà alla ratifica del ministro e al quale ha contribuito lo stesso consigliere scelto da Bonisoli, Luciano Fiorino. Lui, Fiorino, ex presidente del Teatro di Messina, prima della seduta aveva informato Bonisoli della sua volontà di confermare il voto a favore di Giambrone: il consigliere è stato convinto dalla forza del curriculum di Giambrone ma anche da un contesto che lascia pochi spazi a un’ipotesi di commissariamento provocata dal muro contro muro, che sulla carta, a lungo andare, potrebbe provocare l’azzeramento degli organi del Teatro. Stagione pronta, ricorso sicuro, un danno evidente al Teatro: un rischio troppo grande per il ministero, ha valutato Fiorino.

Il punto, adesso, è che oggi scade la proroga di Giambrone: la delibera del cdi con la proposta di nomina del sovrintendente è stata trasmessa al ministero con una lettera che richiama « la scadenza del termine di prorogatio » . Ma da Roma fanno sapere che in attesa della firma del ministro sarà il consiglio di indirizzo a gestire l’ordinaria amministrazione e assicurano «massima disponibilità » a risolvere la vicenda in tempi brevi. Insomma, il rischio di commissariamento è più lontano: ormai dovrebbe essere solo questione di giorni per la ratifica della nomina che ha sconvolto il Ferragosto del Teatro.

Già prima dell’inizio della seduta del cdi il risultato della votazione sembrava scontato. Leoluca Orlando, presidente del cdi, e il consigliere Daniele Ficola, in teatro assieme al presidente dei revisori dei conti Maurizio Graffeo, si sono collegati in teleconferenza con gli altri componenti del cdi, Federico Ferina, Luciano Fiorino e Castrenze Guzzetta, tutti fuori città. Clima di ottimismo e nessun dubbio sul voto. «Siamo sicuri della scelta che abbiamo fatto – dice Daniele Ficola C’è totale condivisione sul nome di Giambrone. Il ministro ha chiesto chiarimenti e noi glieli abbiamo dati. A questo punto pensiamo che Bonisoli dovrebbe firmare la nostra proposta di nomina».

Finisce così il lampo d’agosto che aveva rimesso in discussione la conferma del sovrintendente capace di riportare in alto il Massimo e che ha tenuto col fiato sospeso i protagonisti della vicenda: dopo il voto del primo agosto, Orlando aveva sollecitato la firma del ministro il 9 agosto e solo ieri Bonisoli ha fatto presente la sua perplessità.

Giambrone dal canto suo preferisce non commentare ma è stato rincuorato dalla solidarietà espressa da numerosi sovrintendenti di altri teatri e da un’etoile come Eleonora Abbagnato. Adesso l’unanimità- bis ha il valore di una corazza.

FONTE

La Repubblica

Torna in alto